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Stupro e omofobia nell’inserto, proteste in rete con l’hashtag #VistoChe

18 Ago Posted by in #EPICFAIL, Storify | Comments

visto-barzellette

Il periodico “Visto” esce con un inserto dove si ride degli stupri, nella fattispecie sui gay; in rete succede il finimondo, Twitter si infiamma, si apre una petizione, il direttore si scusa ma l’Amministratore Delegato difende l’iniziativa dalle accuse di omofobia e istigazione alla violenza.

Questa è l’estrema sintesi di ciò che è avvenuto tra ieri e oggi, con moltissime persone che ne hanno discusso sui canali social e molte testate che hanno riportato le conversazioni stesse.

“Ti va di giocare a nascondino?”. “Ok, se mi trovi mi puoi violentare. Se non mi trovi… sono nell’armadio”

Le opinioni vanno dalla condanna senza se e senza ma, alla tolleranza (difese aperte non mi pare di averne viste) come da diritto di satira, citando per esempio le barzellette su ebrei o carabinieri.

Dall’altro, ci sono quelli (come il sottoscritto) che fanno presente che l’omofobia è una cosa seria, che non si possono mettere sullo stesso piano le barzellette sui carabinieri (per esempio), che è altrettanto sbagliato ridere di violenze e discriminazioni su particolari categorie (ebrei, persone di colore, cattolici…). Se passa il concetto che si possa ridere di una violenza sessuale (di qualsiasi tipo, anche etero), allora alimentiamo una involuzione culturale di cui, francamente (specie con le notizie che ci arrivano da Medio Oriente, Africa o Ucraina), non se ne sente assolutamente bisogno. Anzi.

Per questo motivo, oltre alle proteste su Twitter (legate dall’hashtag #VistoChe) e Facebook, è stata aperta una petizione online per spingere il direttore di Visto, Roberto Alessi, a scusarsi (cosa che peraltro ha fatto, anche se rimangono dubbi suòl fatto che tutto si sia svolto “a sua insaputa”).

Altri ancora hanno segnalato il caso sul portale dell’UNAR (Ufficio Nazionale Discriminazioni Razziali).

Una riflessione a parte la merita l’affermazione del direttore, secondo il quale sarebbe avvenuto tutto “a sua insaputa”, tanto per usare una espressione che negli ultimi tempi viene associata a scarsissima considerazione nei confronti dell’intelligenza di chi ascolta. Non conosco la realtà della redazione di Visto e dell’organizzazione all’interno di PRS, però conosco la mia e posso assicurare che da noi tra direttore, redazione, marketing e produzione c’è interazione continua quando si tratta di scegliere gli inserti. Dietro ci sono un sacco di attività di pianificazione, confronto, valutazione dei costi (anche di spedizione e incellofanatura) tali che è impossibile che un inserto spunti fuori all’improvviso all’insaputa di qualcuno.

Di seguito, lo Storify sulla vicenda.

 


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