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Gestire l’epicfail sui social: l’esempio di Samsung e di Corriere.it

13 Dic Posted by in #EPICFAIL | Commenti disabilitati su Gestire l’epicfail sui social: l’esempio di Samsung e di Corriere.it

Richard Wygand è un ragazzo americano a cui giorni fa è capitata la disavventura di vedersi incendiare un Galaxy S4, smartphone di punta di Samsung, durante la ricarica della batteria. A qualcun altro però sembra che sia andata peggio: infatti, il 2 dicembre Richard decide di pubblicare su YouTube un video dove mette in guardia su questo grave problema costruttivo.

 

Nonostante appena due centinaia di follower, il tweet che promuove il video ottiene ben 77 retweet e viene aggiunto 20 volte tra i preferiti.

https://twitter.com/ghostlyrich/status/408847379412942848

Ma è su YouTube che la popolarità del video esplode. Il video viene visualizzato quasi 1 milione di volte, piace a 6.779 persone e ottiene 1.230 commenti; sono numeri da brivido. Per testate giornalistiche e blog di tutto il mondo la notizia è ghiotta. Al contrario, per Samsung è un danno di immagine enorme.

Dalle foto e dai video che Richard pubblica non è possibile escludere che il danno sia stato causato invece, per esempio, da un guasto nell’impianto elettrico di casa sua. Questo aspetto però passa in secondo piano rispetto al messaggio che il Galaxy S4 potrebbe essere un dispositivo pericoloso, a tutto vantaggio dell’effetto virale.

samsung-galaxy-s4

 

La proposta “indecente”

Samsung non può più ignorare la visibilità che questa storia sta avendo sui social media, così scrive a Richard per proporgli la sostituzione dello smartphone (con un modello “simile”, ndr) ma solo a patto che rimuova il video di YouTube.

Ecco uno stralcio della risposta di Samsung:

“As a condition of exchanging the phone with a similar model, *** agrees to remove his Youtube video from the following link https://www.youtube.com/watch?v=dc4duKuPrQ0 or any other link or statement relating to these matters and refrain from making other videos or statements about or relating to the matters set out herein”

AND FOR THE SAID CONSIDERATION, **, on behalf of himself and for his heirs, successors, executors, administrators, agents, assigns, and for any person claiming through or under him, DOES HEREBY IRREVOCABLY RELEASE, REMISE, QUIT CLAIM AND FOREVER DISCHARGE SAMSUNG, including any predecessors, successors, assigns, shareholders, members, officers, agents, directors, employees, associates, servants, associated corporations, insurers, whether past or present of, from and against any and all manner of actions, causes of action, suits, complaints, proceedings, liabilities, debts, sums of money, obligations, duties, dues, accounts, interests, bonds, covenants, contracts, claims, damages and demands whatsoever, whether known or unknown, which *** ever had, now has, can, shall or may hereafter have against SAMSUNG by any reason or by any act, omission, cause, matter, or thing whatsoever arising from, out of, or in connection with the matters and allegations arising out of the Matters.”

e poi  continua con:

“agrees that he will at all times maintain the confidentiality of this settlement and will not divulge, either directly or indirectly, in any manner whatsoever, the terms, details, facts, or related discussions about this settlement to any persons for any reason whatsoever.”

In pratica, nemmeno i nonni o i pronipoti dovrebbero pubblicare materiali attinenti al video di Richard su nessun sito web della galassia, chiedere risarcimenti a Samsung o spifferare i contenuti di questa proposta.

 

Sempre più in alto

Il ragazzo invece che fa, visto che Samsung è così “cordiale”? Non solo non rimuove il video, ma tre giorni dopo ne pubblica un altro dove racconta della proposta di Samsung che doveva rimanere segreta, corredato del commento “Sentitevi liberi di guardare anche i miei altri video su Samsung“.

Evidentemente, Richard non deve aver gradito che Samsung abbia fornito una risposta del genere quando uno smartphone ancora in garanzia dovrebbe essere riparato o sostituito senza battere ciglio. Questo, ovviamente, nel caso in cui le verifiche di laboratorio confermino il difetto di fabbricazione. A giudicare però dalla risposta di Samsung viene il sospetto che, dopo tutto il putiferio scatenato, Richard avrebbe potuto anche ricevere una risposta “non del tutto obiettiva”.

 

Stavolta le visualizzazioni sono oltre 1 milione e 200 mila (in rapida crescita), il video piace a oltre 17 mila persone e i commenti sono 4.521.

Un totale di 2 milioni e 200 mila visualizzazioni con soli due video. Insieme, si piazzerebbero al venticinquesimo posto mondiale di tutti i video mai realizzati sul Samsung Galaxy S4. E tantissimo engagement. Le statistiche del canale di Richard parlano da sole.

ghostlyrich-youtube-2

Da notare in che modo Richard nel secondo video ha sfruttato intelligentemente la multicanalità.

ghostlyrich-youtube-2-comments2

The end (ma anche no)

Ma la storia non finisce qui (e non potrebbe essere altrimenti perché quando si supera una certa soglia di visibilità ci sono sempre delle conseguenze.

Come ogni tanto accade in questi casi, si materializza l’avvoltoio l’opportunista degli epic fail che si butta a pesce sperando di trarre vantaggio dalle disgrazie altrui. In questo caso si tratta di Nokia, che offre a Richard un Lumia gratuito perché loro sì che sono bravi col customer care, mica come quei cattivoni di Samsung. E perché non è importante monitorare sui social media “soltanto” il proprio brand, ma anche quelli concorrenti. 

https://twitter.com/NokiaUS/status/410186378337452033

https://twitter.com/ghostlyrich/status/411036393599561728

https://twitter.com/ghostlyrich/status/411048480732229632

 

I crediti, questi sconosciuti

In attesa di scoprire se Richard riceverà il Nokia Lumia, se pubblicherà altri video, se diventerà più popolare di Lady Gaga o se Barbara Streisand parlerà di “Samsung effect“, passiamo a sbirciare come certe testate italiane hanno riportato la notizia. Prendiamo per esempio la principale.

samsung-galaxy-s4-corriere

Come si può vedere dall’immagine, Corriere.it ha preso integralmente il video da YouTube, l’ha personalizzato con il proprio logo (per tutelarsi da quelli che copiano i contenuti altrui) e l’ha embeddato nel proprio player. Peccato che i video sono stati caricati con una licenza YouTube standard, che è ben diversa dalle Creative Commons.

Cosa significa? Leggendo il punto 5 dei termini d’uso del servizio, si può notare che chiunque faccia una cosa del genere violerebbe tantissimi diritti d’uso. A questo punto, nonostante ogni Corriere.it tanto scivoli su questioni di copyright, verrebbe da pensare che certe cose le possa fare in virtù (si presume, visto che è l’unica eccezione prevista) di accordi particolari con YouTube, quindi

DON’T TRY THIS AT HOME

voi non fatelo, MAI

I video di denuncia, quelli invece sì.

 

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