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Giornalismo: watchdog o propaganda?

24 Mar Posted by in Uncategorized | Comments
Giornalismo: watchdog o propaganda?

Alcuni media italiani e stranieri hanno riportato la notizia che la Russia vorrebbe realizzare un sistema per intervenire militarmente in ogni parte del mondo, in maniera massiccia e a tempo di record. Qualcosa però non torna.

Questo progetto, che ha quasi del fantascientifico, prevede la costruzione di una flotta di aerei veloci, capienti e potenti, in grado di trasportare facilmente un esercito composto da carri armati, munizioni e truppe per qualsiasi necessità.

Se portato a termine, un progetto del genere sarebbe in grado di spostare gli equilibri di molti conflitti, anche se in ogni caso la consegna è prevista non prima del 2024.

Video e immagini in 3D del progetto sono di grandissimo impatto, a partire dalle linee futuristiche. Questo ha reso il tutto più notiziabile, alla stregua dei classici pezzi acchiappa-click; in sostanza, il contenitore ha fatto passare in secondo piano gli aspetti fondamentali del contenuto.

Ogni testata giornalistica che ne ha parlato lo ha fatto con dovizia di dati tecnici. Ciononostante, bastava qualche semplice calcolo per accorgersi che esistono delle  contraddizioni (o per avere più di una perplessità).

Il campanello d’allarme doveva suonare già sentendo che una delle fonti principali della notizia era Russia Today, ottima fonte di informazione ma non esattamente una garanzia di imparzialità quando in ballo ci sono gli interessi russi.

Inizialmente la notizia era stata pubblicata da Expert Online, ma è con il rilancio di Russia Today che ha cominciato a diffondersi tra i media occidentali. A questo punto, il buon senso e le buone pratiche di giornalismo avrebbero suggerito quanto meno qualche verifica prima di pubblicare una notizia di questa portata.

Expert Online scrive che verrà realizzata una flotta di 80 aerei, identificati dalla sigla PAK TA, in grado di trasportare 400 carri armati pesanti oppure 900 carri armati leggeri. A occuparsene sarebbe la Ilyushin Aviation Complex. In realtà 400 carri armati significa imbarcarne 5 per aereo e, a giudicare dal modello, non sembra che ci sia la capienza necessaria; forse due, tre al massimo.

Anche ipotizzando che il modello sia stato realizzato in una scala inferiore a quella reale, non tornano i dati sul carico, che secondo l’articolo dovrebbe variare tra 80 e 200 tonnellate. Questo significa che il peso medio di ognuno dei cinque carri armati può essere al massimo di 40 tonnellate. Se contiamo anche le munizioni e circa 2 tonnellate di equipaggio, la massa dei tank trasportabili scende ulteriormente a un massimo 38 tonnellate l’uno, a essere buoni.

A questo punto ci si dovrebbe chiedere quanto pesa un carro armato russo, visto che già una semplice Fiat 500 pesa circa una tonnellata.

Russia Today indica il modello T-14 come carro armato pesante e l’anfibio Sprut-SD come modello leggero. Ebbene, ho verificato che il primo pesa ben 55 tonnellate, mentre il secondo ne pesa 18. Questi ultimi sono molto più agili e versatili ma anche molto più vulnerabili, a causa della ridotta armatura e della corazza meno spessa.

Ne consegue che, ogni singolo aereo di questa ipotetica flotta potrebbe trasportare da 1 a 3 carri pesanti oppure da 4 a 11 carri leggeri. L’intera flotta di 80 aerei potrebbe quindi trasportare da 80 a 240 carri T14 oppure da 320 a 880 carri Sprut-SD, senza però contare truppe e munizioni, come invece dichiarato dalla fonte.

Per arrivare a imbarcare fino a 400 carri armati necessariamente bisogna pensare che almeno la metà siano leggeri. Se però un carro leggero pesa un terzo di uno pesante, l’ingombro non è affatto un terzo.

Insomma, da qualsiasi parte la si guardi, questa notizia non sta in piedi.

Scrive il Corriere che “sorge il dubbio che si tratti solamente di propaganda”. Alla luce delle considerazioni appena fatte, è facile ritenere che non solo lo è, ma che tutte le testate che hanno riportato la notizia senza analizzarla si sono prestate, involontariamente ma stupidamente, come megafoni per amplificarla.

 


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