Close

Not a member yet? Register now and get started.

lock and key

Sign in to your account.

Account Login

Forgot your password?

Della morte in diretta e dell’indifferenza

14 Mag Posted by in Storify | Comments

indifferenza

Capita che una mattina ti trovi in mezzo a una situazione assurda, dove una vita scivola via tra l’indifferenza generale. Vorresti gridare al mondo, ma il mondo non ti ascolta: è un mondo seduto sull’auto che passa sopra ciò che rimane della bici o che ti chiede quale strada può fare per aggirare l’incidente per arrivare a Milano in orario.

Un mondo dove ti chiedi se l’abito che indossi e il colore della tua pelle fanno di te una persona migliore o peggiore.

Un mondo dove nelle piazze si prova a convincere gli altri che i nostri problemi personali sono quelli di tutta la comunità.

Ma fortunatamente è anche il mondo di quelle donne che, con le lacrime agli occhi, danno lezione di umanità aiutando un perfetto sconosciuto come se fosse il loro parente più stretto.

Ho provato a raccontare questa storia perché un incidente può capitare, ma non ci si comporta in questo modo. Progresso e civiltà di un Paese si riconoscono dall’attenzione che questo ha verso gli ultimi, verso gli sconosciuti, non verso i primi.

Purtroppo Twitter non facilita la lettura di una lunga sequenza di tweet come quella che ho creato io, tanto che alcuni mi hanno chiesto come mai stessi lì a twittare anziché darmi da fare. In realtà avevo già scritto che ho iniziato a twittare solo quando sono arrivati i soccorsi mentre prima ho cercato di fare, purtroppo inutilmente, quel poco che era nelle mia possibilità.

Sull’opportunità di scrivere tweet e di non pubblicare foto scrissi il mio punto di vista ancora in occasione dell’attentato di Palazzo Chigi: sì ai tweet per informare o denunciare, no alle foto senza valore aggiunto e senza disclaimer (sulle quali anche repubblica.it dovette fare ammenda).

Addio, ciclista senza nome.


crediti immagine 

 


Leave a comment