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Quale parte del tunnel non hai capito?

25 Set Posted by in #EPICFAIL | Comments

Ecco i fatti. Il 23 settembre un comunicato ufficiale sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca -guidato come è noto da Mariastella Gelmini –  rivendica un ruolo di primo piano per l’Italia, quindi indirettamente per il Ministero stesso, in quella che è forse la maggiore scoperta scientifica dell’ultimo secolo: il superamento della velocità della luce.

 

Roma, 23 settembre 2011
Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
“La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza.”

 
Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.

 

E’ un comunicato sconvolgente, specie quando parla inequivocabilmente di

“costruzione del tunnel tra il CERN e il Gran Sasso”

 
 

Un autentico terremoto scuote le basi della fisica moderna, anche perché in linea d’aria la distanza tra il CERN e il laboratorio del Gran Sasso è di 732 km.

Come dice Vittorio, evidentemente il Ministro Gelmini è stato mal consigliato o ha frainteso la reale natura dell’esperimento scientifico, ingannata da immagini come questa diffuse dagli scienziati del CERN.

tunnel CERN-Gran Sasso

E pensare che basterebbe effettuare una banalissima ricerca su Google immagini (tipo “tunnel CERN“) per trovare una chiara rappresentazione grafica di come avviene il trasferimento dei neutrini tra i due laboratori.

Ancora più banalmente, basterebbe usare il buon senso.

 

tunnel CERN-Gran Sasso

Il giorno dopo – un’eternità nel mondo dell’informazione on-line – esce il secondo comunicato, in seguito alle inevitabili e doverose critiche alla palese imprecisione e superficialità del primo comunicato, che nel frattempo avevano fatto il giro d’Italia (queste sì, più veloci della luce) e del mondo grazie al web.

Purtroppo il secondo comunicato mette una pezza che è peggio del danno.

Roma, 24 settembre 2011
Miur, Polemica ridicola

 
L’ufficio stampa del Ministero precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola.

 

Per sapere invece in che cosa consiste realmente l’esperimento, consiglio vivamente la lettura dell’ottimo pezzo di Dario Ronzoni.

 


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