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Quando i follower su Twitter aumentano e la reputazione diminuisce

17 Ott Posted by in #EPICFAIL | 2 comments

Che mezzi siete disposti a utilizzare per incrementare in modo considerevole i vostri follower su Twitter? Anche quelli poco etici? Siete disposti persino a rischiare  la vostra reputazione? Siete convinti che ne valga sempre e comunque la pena?

Cosa succede se a utilizzare mezzi ingannevoli sono noti professionisti della comunicazione online, giornalisti, politici o comunque personaggi molto in vista?

La compravendita di follower falsi è stato un argomento parecchio dibattuto questa estate, non solo in Italia. Le motivazioni che spingono a praticarla sono diverse, per esempio in fase di promozione di un account in tempi ristretti (i numeri alti attirano follower reali). Se però coinvolge chi di marketing e comunicazione online ci campa, questa strategia si può rivelare un terribile boomerang se viene portata avanti in modo “superficiale e improvvisato” anziché con pratiche che simulino fedelmente comportamenti e interazioni tipici di follower reali.

Nel caso dei profili di personaggi politici la situazione è più delicata perché le ripercussioni riguardano anche i cittadini: sul web si combatte la “guerra dei numeri” e i follower falsi potrebbero anche essere opera di chi vuole screditare un avversario politico.

Vorrei però raccontare di un paio di casi in cui mi sono imbattuto recentemente e che mi hanno lasciato a dir poco basito per la loro sfrontatezza.

In entrambi i casi ho ricevuto la notifica che una persona con una posizione importante presso una società importante ha iniziato a seguirmi su Twitter.

Visto che non capita tutti i giorni, ho fatto qualche rapida verifica su cosa condividono queste persone, con quale frequenza, da quanto tempo sono attivi, che rapporto following/follower hanno, ecc., notando subito qualcosa di anomalo.

 

 

Primo esempio: Sam Mallikarjunan (@Mallikarjunan) di Hubspot

Hubspot, per chi non la conoscesse, è una società americana molto nota che si occupa di social media marketing e analytics con clienti in tutto il mondo; produce anche ottimi report sui trend nei social media, mentre cultura e filosofia aziendale sono a dir poco ambiziose.

Every HubSpotter believes that marketing is drastically changing for the better and is working to help businesses navigate that change“.

Se questo spirito vi ha conquistato, potete sempre provare a fare parte del loro team di marketing.

We’re insatiable content creators with a burning hot love for data. A spirit of entrepreneurial zeal pervades the place, as we are an agile team that has to move fast and produce results if we’re going to keep on making the world safe for inbound marketing. If you want to be in the vanguard of the revolution, drop us a line.

Sam Mallikarjunan all’epoca dei fatti (il 22 agosto scorso) lavorava presso di loro con la qualifica di “Head of Experimental Marketing“: attualmente invece la sua qualifica è cambiata in “Head of eCommerce“. Chissà, forse proprio per aver spinto all’eccesso i propri “esperimenti”.

 

Osservate attentamente cosa avviene il 7 aprile e il 20 maggio all’account Twitter di Sam: dall’analisi dei suoi follower eseguita attraverso Wildfire risultano due decise impennate del numero dei follower, normali solo per chi vince il Premio Pulitzer o una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Oppure per chi acquista follower falsi al mercato nero.

 

I dati numerici di dettaglio restituiti da Twopcharts confermano la singolarità di questo trend.

Un comportamento simile all’interno di una società che fondamentalmente si occupa di inbound marketing è quanto meno “singolare”.

 

Con Twitter Counter riusciamo invece a vedere che l’impennata è seguita da una emorragia di follower costante nei mesi, in parte recuperati in tre giornate tra luglio e agosto dove vengono acquisite circa tre migliaia di follower per ognuna.

 

Sono follower dallo scarso engagement, come risulta dai trend fortemente negativi evidenziati attraverso Twitalyzer.

 

Secondo Tweetreach, lo stesso giorno Mallikarjunan avrebbe ottenuto oltre 100 mila impression teoriche grazie alla menzione di un singolo tweet di JamieCrager i cui follower secondo Status people sarebbero 36% Good, 32% inactive e 32% fake (da prendere con le pinze perché mi sembra che in generale Status People offra indicazioni molto spannometriche).

 

Tornando a Jamie Crager, anche gli oltre 100 mila follower del suo account seguono un andamento molto singolare, visto che ne perde tremila al mese senza mai guadagnarne. Periodicamente però riguadagna 6-7 mila follower in un singolo giorno ma poi l’emorragia di follower ricomincia. Ognuno ne tragga le sue conclusioni, ma la sensazione è che tra i professionisti del settore la pratica della compravendita di follower su Twitter ha effettivamente una certa diffusione.

 


Secondo esempio: Christophe Gevrey (@cri) di Thomson Reuters

Nel suo profilo è riportato – come si può vedere – “Global Head of Editorial solitions at Thomson Reuters. In charge of bringing Reuters News to the future.

Si tratta quindi di un profilo di livello decisamente alto. Eppure, si diverte a fare un giochettino con i follower, che si nota aggiornando nel proprio browser l’elenco di chi segue (circa 90 account, quindi si fa presto) ogni due minuti.

In pratica, ogni due minuti inizia a seguire un nuovo account e poi revoca subito l’iscrizione. Nel frattempo, nella casella email del sottoscritto arriva la notifica che tale Christophe Gevrey di Reuters lo sta seguendo su Twitter. Ed è persino uno dei 90 che lui ritiene interessanti. In molti ricambiano, lusingati.

Per esempio, nel momento in cui ho osservato questa dinamica, l’ultimo account seguito da Gevrey era Michael Duncan; per soli due minuti è stato seguito Ryan Gorman, che poi è scomparso dalla lista. E così via, uno dopo l’altro.

Infine, l’analisi qualitativa dei follower: solo l’1% avrebbe comportamenti fake, mentre il 16% sarebbe inattivo. Sono percentuali più o meno nella media, conseguenza del fatto che il giochettino sopra descritto viene applicato ad account reali, attivi e affini.

E comunque, come incrementare il numero dei follower su Twitter è un argomento che decisamente gli interessa.

https://twitter.com/cri/status/256544827024486400

 

In conclusione

Abbiamo visto ed esaminato in dettaglio due casi emblematici: due professionisti di alto livello che lavorano con i social media e l’informazione online, due metodi differenti per acquisire rapidamente nuovi follower su Twitter con l’inganno.

Poi però qualcuno se ne accorge (ed è solo questione di tempo, sui social media), decide di segnalarlo, le voci corrono e la frittata è fatta.

Di lì in avanti quella persona sarà additata – sia online che offline – come quella dei barbatrucchi loschi, magari per un bel po’ di tempo. Nel caso sia coinvolta un’agenzia di comunicazione, potrebbe anche darsi che questa sia all’oscuro dell’iniziativa personale di un suo  singolo componente.

Qualcuno si rivolgerà ugualmente a questi professionisti e a queste agenzie perché interessato a quel tipo di visibilità immediata e truffaldina, sperando di non venire mai scoperto.

Altri, probabilmente la maggioranza, si rivolgeranno altrove perché alla ricerca di relazioni di qualità, risultati concreti e sonni tranquilli.

Due aspetti fondamentali della presenza online sono la visibilità e la reputazione.

Se non hai la prima, non esisti.

Se non hai la seconda, purtroppo (per te) esisti.

Un’ultima cosa: Sam Mallikarjunan si è disiscritto dal mio account Twitter una settimana più tardi, probabilmente perché io non avevo ricambiato il suo follow.

Il motivo? Se mi inganni, non meriti la mia attenzione.

 

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